UTAMARO-HOKUSAI-HIROSHIGE
Geishe, samurai e la civiltà del piacere.
Torino, Società Promotrice delle Belle Arti
23 Febbraio – 25 Giugno 2023

Questa non è l’ennesima mostra sulle celebri stampe giapponesi ma è LA mostra sull’arte degli ukiyo-e. Concepita da Francesco Paolo Campione, Direttore del Museo delle Culture di Lugano, e realizzata dalla casa editrice Skira, presenta una straordinaria selezione di opere, anche inedite, attraverso un articolato e suggestivo spazio espositivo. Le nove sezioni approfondiscono i temi più importanti di quello che in Giappone fu definito “il mondo fluttuante” per la propensione -come scrive Francesco Paolo Campione nell’introduzione al catalogo- “a designare una società del piacere dominata da un’inclinazione esistenziale alla sensualità e all’erotismo”.

E’ un’arte, quella delle xilografie giapponesi, sospesa tra realtà e sogno, filtrata da atmosfere spesso incantate destinate essenzialmente a suscitare quelle emozioni che la società tende a nascondere se non a reprimere. E’ una dimensione che rimanda ai piaceri della vita goduta al di fuori delle mura domestiche: piaceri, mondanità e socialità che permettono di infrangere le barriere sociali magari per poche ore poiché nelle sale da the, nelle locande, nei bagni pubblici e nei postriboli tutti gli uomini sono molto simili se non quasi uguali. E’ tuttavia indispensabile contestualizzare questa forma artistica nella complessità di una società in forte trasformazione, dove le nuove classi borghesi cercano un’identità propria pur restando all’interno della tradizione.

Ecco quindi tra i temi il mondo della natura: paesaggi reali e evocativi, immagini da osservare con attenzione per goderne i particolari, mai casuali, perché alludono a una realtà che supera l’apparenza e che suggerisce una lettura descrittiva, simbolica e insieme intimistica. La lettura dell’analisi di alcune opere apre un mondo di dettagli e di simboli che è un autentico piacere dello spirito e dell’intelletto. Altro soggetto di grande successo è l’ambiente dello spettacolo con i ritratti degli attori e delle maschere del teatro Kabuki che suscitano sentimenti forti e anche la risata della più genuina tradizione popolare.

Fondamentale nella tematica degli ukiyo-e è l’universo femminile che il grande Maestro Utamaro descrive, con sublime tecnica del segno e del colore, nella sua raffinata eleganza ma anche con approfondimento psicologico. Le donne del “mondo fluttuante”, spesso geishe e cortigiane, propongono un ideale femminile che unisce bellezza, ritualità e sensualità. In questa nuova “realtà del piacere”, non può mancare ovviamente un tema fondamentale come l’erotismo, esplorato dai vari artisti con risultati talvolta contrapposti, dall’iperrealista, al parodistico, all’umoristico; ma si nota anche l’emergere di una rappresentazione di un piacere che cerca di sublimare quello carnale attraverso la raffinatezza dei gesti e degli sguardi.

Tuttavia la storia, quella vera, fatta dalle regole decise dal potere imperiale e dai suoi esecutori, non può permettere che questa visione “leggera”, pur non superficiale, della gioia di vivere inquini i valori tradizionali, per cui verso la metà del ‘800 alcuni soggetti tipici degli ukiyo-e vengono sostituiti per editto con altri ritenuti più edificanti e educativi: paesaggi raffinatissimi ma anche guerrieri, lottatori, eroi che rafforzano e interiorizzano il senso marziale della vita. Dopo la seconda metà dell’800 il Giappone è ormai pronto alla modernità, e la magica atmosfera del “mondo fluttuante” si va via via dissolvendo.

Dopo un percorso così intenso e articolato ci si aspetta di terminare la visita appagati di bellezza ma le sorprese non sono finite, dato che dietro una tenda nera si apre una grande stanza dove le pareti sono inondate da un fantastico video che mescola le onde di Hokusai, il monte Fuji e un oceano in tempesta: una proiezione a ciclo continuo che toglie il respiro per la sua forza, un tocco di contemporaneità che presenta le classiche icone giapponesi tra passato e presente.

Il catalogo (366 pagine, Edizioni Skira), curato da Francesco Paolo Campione e dai migliori studiosi italiani del settore, è uno strumento indispensabile per la comprensione di questo mondo da ogni punto di vista: storico, sociale, culturale e artistico.

Buona visita.

© Federico Gualandi

Renzo Freschi
info@renzofreschi.com
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