“RIFLESSI DEL SACRO”, Museo di Storia di Nantes
di Renzo Freschi

Nantes è stata una città importante per i rapporti della Francia con i mondi extraeuropei: da lì infatti partivano le navi verso l’Oriente e le Americhe, che la resero a lungo il primo porto commerciale della Francia, ed è anche da questa tradizionale apertura verso “gli altri mondi” è nata l’idea della mostra “India, riflessi del sacro” (“Inde, reflets de mondes sacrés”) che si tiene al Museo di Storia di Nantes sino al 24 aprile 2023.

Il Museo di Storia di Nantes.

L’entrata della sezione Jainista.

Organizzata in collaborazione con il MUCIV-Museo delle Civiltà di Roma (ex Museo di Arte Orientale) la mostra presenta il mondo del sacro nella cultura indiana attraverso un allestimento suggestivo e interessante. Le tre religioni nate in India, Induismo, Jainismo e Buddhismo, sono illustrate con sculture, dipinti e oggetti rituali in maggior parte provenienti dal Museo romano ma anche da alcune collezioni private italiane (quattro dalla mia Galleria).

Le numerose sculture e i dipinti esposti, oltre ad essere bellissimi esempi di quel mondo, sono anche una specie di carrellata nella storia dell’arte indiana. La ricostruzione di portali indiani, i video e le grandi fotografie compongono una scenografia che ricrea la suggestione dell’India antica. Sono opere che non solo evocano la ricerca del divino ma che sono anche esempi della bellezza secondo i canoni estetici dell’arte indiana. Una delle più significative è il Buddha in arenaria della dinastia Gupta (V – VI secolo): una meravigliosa icona che riesce a unire senso del divino e carnale sensualità.

Il Buddha, Dinastia Gupta, V secolo.

Il Buddha nella grotta di Indraisila. Arte del Gandhara, III secolo, scisto.

Altro esempio dell’arte buddhista è il rilievo che racconta la visita di Indra al Buddha meditante: una rara e straordinaria scultura di quello stile ellenistico del Gandhara che i greci introdussero in Afghanistan e nell’India nord occidentale nei primi secoli della nostra era e che influenzò l’arte buddhista di tutto l’Oriente sino al Giappone. Tra le tante opere che appartengono invece al mondo indù vale la pena di citare la grande stele di Vishnu in arenaria del X / XI secolo, mentre una serie di dipinti e di pagine minate del XV secolo illustra la complessità della cosmologia del jainismo. Il percorso, diviso in sezioni, introduce alle tre religioni anche con pannelli didascalici che ne chiariscono i vari aspetti, e alcuni video che raccontano le celebrazioni e i rituali più suggestivi. E’ una mostra ricca e composita, una guida tridimensionale dell’arte e della spiritualità dell’India, illustrata da un volume che più di un catalogo  è un autentico libro di testo sull’arte religiosa indiana.

Renzo Freschi

La sezione dedicata allo Yoga.

La sezione dedicata al culto di Shiva.

Torso maschile. III-IV secolo, arenaria.

Prajnaparamita. Dinastia Pala, XI secolo, basalto.

Stele di Vishnu. X secolo, arenaria.

Sezione Buddhismo.

Il Buddhismo nell’arte del Gandhara.

Il Buddha nella grotta di Indraisila. Arte del Gandhara, III secolo, scisto.

Il Buddha, Dinastia Gupta, V secolo

Stupa, Dinastia Pala, XI secolo, basalto.

Tre teste di Buddha. III e IV secolo. Arenaria.

Una delle sale dedicate al Jainismo.

Un altare di legno dipinto e pagine miniare della cosmologia Jain.

Statue in bronzo dei 24 Maestri del Jainismo.

Mahavira, uno dei 24 Maestri del jainismo.

Renzo Freschi
info@renzofreschi.com
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