
17 Giu NUOVE PROPOSTE GIUGNO 2025
ALTARE BUDDHISTA
Thailandia
Scuola di Lopburi
XIII secolo
Bronzo
H. 52 cm
Prezzo su richiesta
Il Buddha Gautama Sakyamuni è il Buddha della Compassione che, avendo percorso il suo cammino verso la perfezione, trasforma la sofferenza in gioia per tutti gli esseri viventi. Il gesto della mano destra indica la sottomissione di Mara (maravijaya), il dio del desiderio e dell’illusione che cercava di impedirgli di raggiungere l’Illuminazione. Con la mano destra Sakyamuni compie il gesto di chiamare la terra a testimoniare la sua vittoria su Mara. La mano sinistra è appoggiata nel gesto della contemplazione. Questo altare buddista è composto da cinque elementi, fusi separatamente. La base inferiore di due basi sovrapposte è ornata da un fregio di atlanti che sembrano sostenere la base superiore.
Il Buddha siede in posizione vajrasana (gambe incrociate) su un trono fatto di petali di loto. La mandorla, divisa in due parti, è costituita da una nicchia a forma di arco polifogliato circondata da un’aureola di fiamme ardenti. Su entrambi i lati, i nagas (il Dio serpente) proteggono il Buddha, mentre la parte superiore culmina con il kirtimuka, una bestia mitologica che simboleggia la prosperità. La mandorla superiore conclude l’insieme con un albero di nove rami. Questa pala d’altare ha la stessa struttura di un tempio e mostra l’armonia e la perfezione dell’architettura Khmer.
Provenienza: Collezione Pons, Barcellona, 1985. Presentato e pubblicato in La condizione umana, Barcellona 2004.
IL BUDDHA
Cambogia, arte Khmer
Scuola di Angkor Wat, XII secolo
Bronzo, H 17,5 cm
Prezzo su richiesta
Incoronato come un sovrano l’Illuminato ha le mani rivolte verso l’esterno nel gesto di “allontanamento della paura”, implicito invito ad abbracciare la Dottrina come rifugio da ogni paura e sofferenza. La lunga veste monastica avvolge la figura del Buddha come una cornice che esalta l’elegante modellato del corpo. La statua mostra una patina verde intenso che solo molti secoli possono dare al metallo.
SHIVA
Cambogia, arte Khmer
Scuola di Bayon, XIII secolo
Bronzo, H 17,5 cm
Prezzo su richiesta
L’acconciatura cilindrica sulla quale si intravvede un cobra permette di identificare questa figura come Shiva. Il dio indossa un corto sampot –tipica veste maschile cambogiana- ed è decorato da una larga collana e da vari bracciali. Indice e pollice delle mani formano un cerchio dove erano inseriti due oggetti rituali distintivi del dio.
GANESH
Cambogia, XVIII/XIX secolo
bronzo, H .4,5 cm.
Prezzo su richiesta
Ganesh, il dio Hindu che rimuove gli ostacoli, ha quattro braccia che impugnano diversi oggetto rituali. Un cobra gli avvolge il petto e apre il cappuccio sulla sua spalla sinistra. La corona di teschi sulla quale siede Ganesh lo collega a culti esoterici. La figurina, cesellata come una miniatura, è modellata con raffinata precisione.
GUARDIANO DEL TEMPIO
Cambogia, arte Khmer
XI-XII secolo
Arenaria, cm 53 x 30 x 20
Prezzo su richiesta
E’ uno degli elementi architettonici posti alla sommità del portale di ingresso di un tempio. Ha una forma triangolare e al centro è posta una figura inginocchiata circondata da volute vegetali. Dalla forma del viso potrebbe essere uno yaksha, uno spirito della natura.
VISHNU
Cambogia, arte Khmer
X-XII secolo
Gres, H. cm 56 ( + 12)
Prezzo su richiesta
E’ Vishnu, il dio hindu della conservazione e della protezione, nella sua forma classica con quattro braccia che reggono altrettanti oggetti rituali: il disco, simbolo del potere divino, la mazza, simbolo della sua forza, il loto e la conchiglia (qui mancanti) che rappresentano l’illuminazione spirituale e il suono della creazione. La figura ha la classica eleganza delle statue khmer, il corpo è slanciato e indossa il sampot il tipico abito maschile dal bel drappeggio. Il tenone sotto la base (cm 12) era inserito nella struttura dell’altare in modo da rendere stabile la statua.
TESTA DI BUDDHA
Thailandia
Scuola di Ayutthaya
XVI secolo
Arenaria
H. cm 42
Prezzo su richiesta
Le sottili linee che incorniciano labbra e occhi e quelle che separano la fronte dai piccoli riccioli dei capelli sono caratteri tipici della scuola di Ayutthaya, mentre il volume del viso – tondo e con gli zigomi alti – ricorda le immagini, influenzate dall’arte Khmer, dello stile di U Thong (dal nome del re che nel 1350 fondò la città di Ayutthaya). La superficie della pietra, la tipica arenaria thailandese di colore beige o con sfumature rosate, presenta consistenti tracce della laccatura e della doratura originali. La testa ha un taglio netto sotto il collo dove appoggiava al busto.
In Thailandia infatti, la statuaria di grandi dimensioni era scolpita in varie parti sovrapposte, che venivano poi coperte da uno spesso strato di lacca nera e rossa in modo da nascondere le giunture e permettere la doratura.
DVARAPALA ( Guardiano di tempio)
Arte Khmer, Cambogia
Stile del Baphuon, XI secolo
Arenaria, H. cm 75
Pubblicato sul catalogo della mostra:”Corpo e anima”, 2004
Prezzo su richiesta
Questo torso maschile di splendide proporzioni è ascrivibile all’epoca del Baphuon, XI sec., come attesta il corto sampot finemente pieghettato, indossato alto sulla schiena e legato con una cocca davanti, sotto l’ombelico. Passata tra le gambe e ripresa dietro in un vistoso fiocco, anteriormente la stoffa è ripiegata sulla coscia sinistra in un’ampia tasca, mentre la fascia che trattiene il sampot è annodata sull’anca destra in un motivo a triangolo. Le spalle larghe e ben tornite e il bacino stretto danno al corpo un andamento slanciato e molto naturale, tipico dello stile del Baphuon. Il collare a losanghe, elemento che compare nella fase tarda, fa suppore che la statua sia quella di uno dvarapala, il “guardiano della porta”, come attesta un esemplare tipico al Museo Nazionale di Phnom Penh, n° 1674.
Le prime figure di dvarapala compaiono già nel VII sec. scolpite sugli stipiti delle porte dei templi, ma vengono rappresentate a tutto tondo a partire dall’epoca del Pre Rup, X sec. In genere i due guardiani sono raffigurati in atteggiamento diverso: quello di destra ha fattezze benevole e impugna un tridente, mentre quello di sinistra è irato e si appoggia ad una mazza. La funzione è comunque quella di vigilare la soglia, impedendo l’intrusione di forze negative e avvertendo il devoto che sta per varcare il limite tra sacro e profano. Nell’esemplare in questione la gamba leggermente avanzata in un accenno di torsione suggerisce la posizione di guardia, ma non vi è alcuna rigidità nel corpo come se il mitico personaggio, perfettamente conscio della propria forza, riposasse in essa, sereno e confidente.
TESTA DI BUDDHA
Thailandia meridionale
Arte Mon, scuola di Haripunjaya
VII secolo
Arenaria
H. 18 cm
Pubblicato sul catalogo “Sculture Mon e Khmer dal VI al XII secolo”, 1988
Prezzo su richiesta
Il viso è leggermente squadrato e ha il mento ben modellato; i tratti incisi ed essenziali ne accentuano l’espressività. Gli occhi sono socchiusi e lo sguardo è sereno; la linea delle labbra è evidenziata dai baffi, elemento caratteristico di questa scuola. La semplicità dei lineamenti è accentuata per contrasto dal colore uniforme della pietra (materiale molto raro nella scultura di Haripunjaya) e dall’acconciatura a ricciolo dei capelli che incornicia il capo scolpito a tutto tondo. E’ un’opera che pur presentando i caratteri tipici di quest’arte esemplifica l’influenza determinante dell’estetica Khmer di questo periodo.
GUARDIANO (Dvarapala)
Arte Khmer, Cambogia
Scuola di Baphuon, XII secolo
Arenaria, H. cm 56
Prezzo su richiesta
Il rilievo mostra la figura di un guardiano (Dvarapala) con il classico sampot di stile Baphuon. Inserito nel portale di un tempio, impugna una lancia a tridente, simbolo di Shiva; alla sua destra è inciso un numero o un carattere. Era un elemento architettonico posto sulla facciata di un tempio.
QUATTRO BRACCIA E MANI DI STATUE DI DIVINITA’
Arte Khmer, Cambogia
XI / XII secolo
Pietra
H. da 27 a 54 cm.
Prezzo su richiesta
La lunga parte inferiore di questi arti fungeva da supporto per collegare la base della statua alle sue braccia in modo da renderle meno fragili ed evitare eventuali rotture.
PHRA PHROM, IL DIO BRAHMA
Thailandia, periodo Rattanakosin, XIX secolo
Bronzo laccato e dorato, H. cm. 44
Prezzo su richiesta
Il dio indù Brahma In Thailandia prende il nome di Phra Phrom e conserva le quattro teste rivolte ai punti cardinali per affermare la sua onnipresenza. Il suo culto non è necessariamente legato alla religione indù ed è presente anche nella comunità buddhista. Phra Phrom e’ considerato una divinità benefica, che esaudisce le preghiere dei devoti e a Bangkok, nel tempio di Erawan, una sua statua, ritenuta miracolosa, è venerata da una continua processione di fedeli che ininterrottamente offrono fiori, cibo, incenso e anche offerte preziose.
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